Paths of glory
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Paths of glory
"Il patriottismo è l'estremo rifugio delle canaglie."
[Samuel Johnson]
Orizzonti di gloria (Stanley Kubrick, 1957).
Una irregolare linea di trincee lunga 800 chilometri che andava dal canale della Manica alla frontiera svizzera nel 1916 delineava il fronte occidentale e separava l'esercito tedesco da quello francese.
Una lussuosa stanza è teatro di un incontro tra il generale Mireau e il suo superiore generale Broulard, e di un ignobile baratto: migliaia di vite per una promozione.
Attaccare l'inespugnabile "formicaio" con un esercito stremato e in posizione di evidente svantaggio è un suicidio, ma il miraggio di quella promozione è sufficiente per rimuovere ogni logica strategica, vale il tentativo ed il sacrificio previsto di tanti soldati.
La retorica di cui il generale Mireau si serve per incalzare soldati ed ufficiali di rango inferiore è densa di quel patriottismo con cui Samuel Johnson definiva le canaglie ma non convince il colonnello Dax, uomo di grande lealtà e levatura morale, che deve comunque obbedire agli ordini.
La situazione, tragica e senza speranza, da origine a gesti eroici senza riconoscimenti da parte di semplici soldati, a dimostrazioni di viltà impunite da parte di ufficiali, e alla reazione ignobile e sconsiderata dell'ormai senza ritegno generale, precipitando nel fallimento totale. Ciò che segue è quanto di più meschino e vergognoso si possa immaginare da parte di un sistema militare quando i suoi rigidi ingranaggi sono affidati nelle mani di uomini indegni.
Susanne Christian canta 'Der treue Husar', coinvolgendo i soldati.
L'attrice diventerà la terza ed ultima moglie di Stanley Kubrick.
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